La NASA annuncia un progetto per prelevare un masso da un asteroide

Concetto artistico di navicella spaziale che preleva un masso da un asteroide (Immagine NASA)
Concetto artistico di navicella spaziale che preleva un masso da un asteroide (Immagine NASA)

La NASA ha annunciato nuovi dettagli sulla Asteroid Redirect Mission (ARM), che nel corso del prossimo decennio ha lo scopo di testare nuove tecnologie da usare per future missioni con astronauti nello spazio profondo. Questa missione però verrà compiuta da una sonda spaziale che raggiungerà un asteroide, ne preleverà un masso e lo trasporterà fino alla Luna per piazzarlo in un’orbita stabile. Lì gli astronauti potranno andare a studiarlo per prepararsi a missioni nello spazio profondo.

Già da alcuni anni la NASA sta lavorando a vari progetti riguardanti gli asteroidi. La missione OSIRIS-REx avrà lo scopo di prelevare campioni dall’asteroide 101955 Bennu da riportare sulla Terra. L’idea più ambiziosa era quella di catturare un intero asteroide da trasportare nell’orbita della Terra o della Luna. Si trattava della versione più ambiziosa del progetto ARM.

Ieri, Robert Lightfoot, amministratore associato della NASA, ha annunciato che l’agenzia svilupperà la cosiddetta opzione B, una versione meno ambiziosa del progetto ARM. Essa consiste nell’inviare una navicella spaziale robotica per prelevare un masso da un asteroide e trasportarlo nell’orbita della Luna.

La navicella sarà dotata di Solar Electric Propulsion (SEP), un tipo di propulsione a ioni che sfrutta l’energia solare da convertire nell’elettricità usata per alimentare il propulsore. La spinta è ridotta rispetto ai razzi chimici ma richiede molto meno propellente.

Per compiere la sua missione, la navicella dovrà testare nuove tecniche di navigazione nello spazio profondo e nei pressi della Luna. L’asteroide da raggiungere verrà selezionato nell’ultima fase di preparazione, nel 2019. I candidati sono Bennu, l’obiettivo della missione OSIRIS-REx, Itokawa, visitato dalla navicella spaziale giapponese Hayabusa nel 2005, e un altro asteroide chiamato semplicemente 2008 EV5.

La navicella robotica dovrebbe essere lanciata nel 2020. Oltre a prelevare un masso, ha anche una missione connessa alla possibile difesa della Terra dagli asteroidi, un’altra parte dei piani della NASA. Nel corso degli anni, sono stati concepiti vari possibili modi per difendere il pianeta da un possibile impatto e uno di essi è quello di deviare gli asteroidi usando la forza di gravità di una navicella spaziale.

La massa di una navicella robotica è relativamente ridotta, tuttavia può essere sufficiente a deviare un’altra massa non particolarmente elevata. L’effetto potrà anche essere maggiore dopo che la navicella avrà prelevato un masso dall’asteroide. I dati che verranno raccolti sull’interazione tra navicella e asteroide permetteranno di capire se si tratti di un metodo pratico per deviare un potenziale pericolo quando è ancora lontano dalla Terra.

Il masso dovrebbe essere trasportato nell’orbita della Luna attorno a metà del prossimo decennio. A quel punto, la navicella spaziale Orion e il suo sistema di lancio SLS dovrebbero essere pronti per una missione di esplorazione. Un gruppo di astronauti raggiungerà l’orbita lunare per studiare il masso riportato dalla navicella robotica testando tecnologie per i viaggi umani nello spazio profondo.

Questa missione è a lungo termine perciò è possibile che venga modificata nel corso dei prossimi anni. In realtà, non è ancora certo che verrà compiuta perché si tratta di una delle missioni appoggiate dall’amministrazione del presidente Barack Obama ma il prossimo presidente potrebbe avere idee diverse.

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