La sonda spaziale Juno è entrata nell’orbita di Giove

Un modellino della sonda spaziale Juno con un'immagine di Giove sullo sfondo (Foto NASA/Aubrey Gemignani)
Un modellino della sonda spaziale Juno con un’immagine di Giove sullo sfondo (Foto NASA/Aubrey Gemignani)

La NASA ha confermato che la sonda spaziale Juno si è correttamente inserita nell’orbita del pianeta Giove. Nelle ultime ore ha compiuto una serie di manovre per raggiungere la traiettoria e la velocità corrette per essere catturata dalla gravità gioviana. I segnali radio di Juno impiegano in questo periodo circa 48 minuti per raggiungere la Terra ma alla fine è arrivata la conferma che la sonda è in orbita e i suoi pannelli solari sono correttamente puntati verso il Sole.

La sonda spaziale Juno è stata lanciata il 5 agosto 2011 su un razzo vettore Atlas V 551. Il suo viaggio è durato quasi esattamente 5 anni ed è la seconda missione del programma New Frontiers della NASA che ha lo scopo di gestire missioni spaziali molto specializzate a costi non superiori ai 700 milioni di dollari. La prima missione è New Horizons, che il 14 luglio 2015 ci ha permesso di conoscere davvero il pianeta nano Plutone e le sue lune grazie a un volo ravvicinato.

La missione Juno è concentrata sullo studio del pianeta Giove attraverso una serie di strumenti. Nel corso di 20 mesi orbiterà per 20 volte attorno a Giove per studiarne la struttura e la dinamica generale attraverso misure molto precise della massa, delle dimensioni del nucleo, del campo gravitazionale e di quello magnetico, per analizzare la sua atmosfera e per studiare la magnetosfera dei poli planetari.

Il pianeta Giove era già stato l’obiettivo della missione Galileo, sempre della NASA, tra il 1995 e il 2003, una sonda spaziale che era dotata di generatori termoelettrici a radioisotopi per l’alimentazione. Invece Juno è dotata di pannelli solari lunghi quasi 9 metri ciascuno, diventando la sonda spaziale più lontana dal Sole a utilizzare questo tipo di alimentazione. Ciò grazie ai progressi fatti nel frattempo da questo tipo di tecnologia e alla carenza di Plutonio-238.

Oltre ai sistemi di bordo, Juno porta con sé una placca in alluminio che riproduce il manoscritto in cui Galileo Galilei descrisse per la prima volta le quattro grandi lune di Giove dopo averle scoperte e che per questo motivo vengono chiamate galileiane. Ci sono anche tre figurine LEGO in alluminio che raffigurano Galileo, Giove e Giunone (Juno, appunto) che hanno lo scopo di cercare di interessare i bambini alla missione.

Ora Juno è in orbita attorno ai poli del pianeta Giove, dove il potentissimo campo magnetico è meno intenso e i pannelli solari possono rimanere puntati verso il Sole. Per qualche settimana gli ingegneri della missione testeranno i sistemi di Juno calibrando i vari sistemi con le prime rilevazioni. La fase di ricerca comincerà ufficialmente in ottobre per scoprire gli ultimi segreti di Giove e capire meglio i giganti gassosi in generale.

La NASA ha messo on line un video con un’animazione dell’avvicinamento della sonda spaziale Juno a Giove e alle lune galileiane.

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