Una gigantesca eruzione cosmica osservata nella galassia Centaurus A

Il deflusso bipolare nella galassia Centaurus A visto dal WMA (Immagine Ben McKinley, ICRAR/Curtin and Connor Matherne, Louisiana State University)
Il deflusso bipolare nella galassia Centaurus A visto dal WMA (Immagine Ben McKinley, ICRAR/Curtin and Connor Matherne, Louisiana State University)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta l’osservazione di un’eruzione cosmica nella galassia Centaurus A che, pur essendo distante circa 12 milioni di anni luce, ha un’estensione nel cielo terrestre equivalente a quella di 16 lune piene affiancate. Un team di ricercatori che include Massimo Gaspari dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) ha usato il radiotelescopio MWA per rilevare le emissioni radio generate dal buco nero supermassiccio al centro di Centaurus A. Le osservazioni mostrano un gigantesco deflusso bipolare come mai era stato possibile prima. Ciò ha permesso di confermare una nuova teoria interdisciplinare conosciuta come CCA (Chaotic Cold Accretion) riguardo all’interazione tra gli aloni di gas posseduti dalle galassie e i buchi neri supermassicci da esse ospitati.

L’attività dei buchi neri supermassicci è un importante oggetto di studi astronomici di vario tipo. Tuttavia, quello studio può essere difficile quando essa avviene a miliardi di anni luce di distanza. Un oggetto attivo di quel tipo è al centro di Centaurus A, una galassia ellittica a circa 12 milioni di anni luce, quindi relativamente vicina, tanto da renderla la più vicina tra le radiogalassie, sorgenti di potenti di emissioni radio grazie ai loro nuclei galattici attivi alimentati dai buchi neri supermassicci al loro centro.

Il dottor Benjamin McKinley del novo della Curtin University dell’ICRAR (International Centre for Radio Astronomy Research), autore principale di questo studio, ha spiegato che le onde radio provengono dai materiali che vengono risucchiati nel buco nero supermassiccio. Quando questi materiali vengono inghiottiti, potenti getti espellono la maggior parte di essi nello spazio, a distanze che probabilmente superano il milione di anni luce.

Centaurus A era già stata oggetto di osservazioni radio ma il problema era l’opposto del normale, nel senso che in questo caso i getti erano troppo luminosi per gli strumenti utilizzati. Il risultato era una distorsione dei dettagli dell’area che circonda questa galassia. Il radiotelescopio MWA (Murchison Widefield Array) in Australia ha permesso di superare questo problema.

Il deflusso bipolare dei materiali espulsi dal buco nero supermassiccio della galassia Centaurus A ha una velocità stimata in circa 1.100 km/s con l’espulsione di una massa stimata attorno a circa 2,9 masse solari ogni anno. Nonostante la distanza, quest’eruzione cosmica ha un’estensione pari a otto gradi, cioè quella di 16 lune piene affiancate.

Altri dati sulla galassia Centaurus A rilevati in altre bande dello spettro elettromagnetico hanno completato quelli raccolti con il radiotelescopio WMA. L’immagine in basso (Connor Matherne, Louisiana State University (Optical/Halpha), Kraft et al. (X-ray), Struve et al. (HI), Ben McKinley, ICRAR/Curtin. (Radio)) mostra una composizione con i raggi X caldi mostrati in arancione, l’idrogeno neutro freddo in violetto e le nubi che emettono nella cosiddetta riga di emissione H-alfa in rosso sopra un’immagine catturata a frequenze ottiche.

Questo studio offre conferme alla teoria CCA (Chaotic Cold Accretion). In questo modello, gli aloni delle galassie si comportano in modo analogo all’atmosfera terrestre. Ogni galassia possiede un alone di gas diffuso per decine di migliaia di anni luce dal quale nubi di gas freddo si condensano in modo ciclico. Queste nubi formano in parte l’atmosfera galattica e in parte generano una sorta di pioggia sulle regioni centrali alimentando il buco nero supermassiccio. Questo processo crea un nucleo galattico attivo e le potenti emissioni radio osservate in questo studio.

Il radiotelescopio MWA è uno dei precursori dello SKA, il radiotelescopio di prossima generazione ora in fase di sviluppo. Quando entrerà in funzione, sarà possibile ottenere osservazioni di qualità ancor superiore di molti fenomeni cosmici che aiuteranno a capire meglio vari processi, compresi quelli relativi al “meteo galattico”.

Immagine composita della galassia Centaurus A
Immagine composita della galassia Centaurus A

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