NASA

Un'immagine dell'asteroide Dimorphos (a) con un'area ingrandita (b) che è stata analizzata in uno degli articoli e una mappatura delle fratture dei massi (c)

Cinque articoli pubblicati sulla rivista “Nature Communications” riportano diverse analisi dei dati raccolti dalla navicella spaziale DART della NASA e dal nanosatellite LICIACube dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che la accompagnava nella sua missione terminata con la collisione con Dimorphos, un piccolo asteroide satellite di Didymos, avvenuta il 26 settembre 2022. Vari team di ricercatori con membri in comune, inclusi alcuni dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), hanno offerto possibili ricostruzioni dei processi che hanno portato alla formazione della coppia di asteroidi e delle loro caratteristiche. Sono studi legati anche alla difesa della Terra dall’impatto di asteroidi.

La roccia Cheyava Falls trovata su Marte (Immagine NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Il Mars Rover Perseverance della NASA ha scoperto una roccia che contiene firme chimiche e strutture che potrebbero essere state generate da antiche forme di vita marziane. La roccia soprannominata Cheyava Falls è stata trovata nella Neretva Vallis nel corso del viaggio di Perseverance nel cratere Jezero su Marte ed è stata esaminata con lo strumento SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals). La roccia contiene composti organici tuttavia al momento non è possibile escludere che si siano formati tramite processi non biologici. Lo strumento PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) ha rilevato ferro e fosfati in aloni neri presenti sulla roccia.

Le rocce che includono i cristalli gialli di zolfo puro nella Gediz Vallis su Marte (Immagine NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Il Mars Rover Curiosity della NASA ha trovato una roccia marziana contenente cristalli di zolfo elementare, che significa che si tratta di zolfo puro. In passato nella stessa area, quella del canale della Gediz Vallis, aveva rilevato la presenza di zolfo in vari composti ma è la prima volta che viene rilevato in forma pura. Si tratta di un’anomalia al punto che la sua scoperta è stata paragonata a quella di un’oasi nel deserto. Un campo con pietre fatte di puro zolfo non dovrebbe esistere su Marte e gli scienziati che seguono l’esplorazione del Monte Sharp, al centro del Cratere Gale, da parte di Curiosity avranno altro lavoro per spiegarne la formazione.

In alto a sinistra un campione prelevato sull'asteroide Bennu e nei successivi riquadri viste sempre più ingrandite di un frammento che si è staccato lungo una vena luminosa che contiene fosfato, catturata al microscopio elettronico

Un articolo pubblicato sulla rivista “Meteoritics & Planetary Science” riporta i risultati dell’analisi preliminare dei campioni di materiali dell’asteroide Bennu riportati sulla Terra dalla sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA. Un team di ricercatori che include Maurizio Pajola e Filippo Tusberti dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) di Padova ha condotto analisi morfologiche e chimiche dei campioni trovandovi molto carbonio e azoto assieme a composti organici, tutti componenti davvero importanti per forme di vita di tipo terrestre.

La sorpresa è arrivata dalla scoperta di fosfato di magnesio-sodio, che non era stato rilevato dagli strumenti a bordo di OSIRIS-REx. Questo composto si forma in ambienti ricchi d’acqua e suggerisce che Bennu possa essere un frammento di un mondo primordiale che aveva un oceano. I ricercatori hanno menzionato Encelado, la luna di Saturno con un oceano sotterraneo dove è stato trovato un fosfato di sodio e suggeriscono un possibile legame con Bennu.

Il cargo spaziale Dragon lascia la Stazione Spaziale Internazionale nella missione CRS-30 (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Dragon di SpaceX ha concluso la sua missione CRS-30 (Cargo Resupply Service 30) per conto della NASA ammarando senza problemi al largo della costa della Florida. La Dragon aveva lasciato la Stazione Spaziale Internazionale un po’ più di 36 ore prima. Per SpaceX, era la decima missione del secondo contratto con la NASA per trasportare rifornimenti alla Stazione con la nuova versione del cargo Dragon.

Poco dopo l’ammaraggio, la nave di SpaceX è andata a recuperare la Dragon per trasportarla fino alla costa. I carichi riportati sulla Terra verranno consegnati alla NASA entro poche ore. La navicella spaziale Dragon aveva raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il 23 marzo 2024.