
La NASA ha confermato che il suo lander InSight è atterrato su Marte dopo aver completato una procedura che è completamente automatizzata dato che in questo periodo i segnali radio provenienti da Marte impiegano poco più di otto minuti per raggiungere la Terra. InSight era stato lanciato il 5 maggio 2018. A differenza di altri lander e rover, studierà l’interno del pianeta rosso per capire meglio com’è fatto e la sua storia geologica.
L’atterraggio su Marte del lander InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) è avvenuto seguendo una complessa procedura compiuta nel corso di quelli che sono stati definiti sette minuti di terrore. Essa è cominciata dopo che la navicella che contiene InSight ha sganciato lo stadio di crociera costituito dalle parti che sono state utili per il viaggio ma ormai sono diventate zavorra.
La discesa nell’atmosfera di Marte è stata programmata con un angolo preciso, con lo scudo termico che protegge InSight. A circa 9 chilometri di altitudine si è aperto il paracadute, lo scudo termico è stato sganciato e InSight ha steso le sue tre gambe per prepararsi all’atterraggio mentre l’ultima fase del rallentamento è stata compiuta dopo aver sganciato anche il paracadute usando un sistema di retrorazzi che sono stati accesi a circa un chilometro di altitudine.
Una volta atterrato, InSight ha cominciato a inviare i primi segnali radio per comunicare di essere arrivato a destinazione e alcuni radiotelescopi sulla Terra potranno captarli. Altri segnali verranno ricevuti dalle varie sonde spaziali in orbita attorno a Marte e Mars Odyssey dovrebbe essere quella che farà da ponte radio con la Terra. Nel corso dei suoi lavori, anche il Mars Reconnaisance Orbiter e MAVEN potranno fare da ponte radio. L’ESA collabora con la NASA alla missione impiegando il suo TGO (Trace Gas Orbiter) come possibile ponte radio aggiuntivo.
Due nanosatelliti di classe CubeSat chiamati MarCO hanno seguito InSight nel suo viaggio verso Marte. Hanno continuato sulla loro rotta ma potrebbero contribuire a fornire informazioni sul lander durante questa fase iniziale della sua missione. La loro presenza rappresenta un esperimento per verificare la possibilità di impiegare nanosatelliti in missioni nello spazio profondo perciò non sono indispensabili ma potrebbero fornire immagini di InSight dopo l’atterraggio.
La NASA riceve le comunicazioni provenienti direttamente o indirettamente dal lander InSight tramite il proprio Deep Space Network. Anche in questo caso l’ESA fornisce la sua collaborazione con le stazioni della propria rete Estrack che offrono una ridondanza che permette di captare i segnali provenienti da Marte in qualsiasi parte della Terra. In momenti critici di una missione di una delle due agenzie, questo tipo di collaborazione può fare la differenza.
Dopo aver dispiegato i pannelli solari, la fase iniziale dell’attività del lander InSight consisterà nello studio dell’area della regione di Elysium Planitia in cui è atterrato. Nel corso delle prossime settimane, i vari strumenti verranno testati e in alcuni casi piazzati sulla superficie per assicurarsi che funzionino correttamente e permettano di studiare il cuore del pianeta Marte, che è l’obiettivo principale di questa missione che ha una durata prevista di almeno due anni.

Permalink
Permalink