Telescopi

Immagine della Nebulosa Medusa ottenuta usando il telescopio VLT (Immagine ESO)

L’immagine più dettagliata mai ottenuta della Nebulosa Medusa è stata catturata usando il telescopio VLT (Very Large Telescope) dell’ESO in Cile. Essa rivela in maniera molto migliore i filamenti di gas incandescente che la compongono. Si tratta dei filamenti serpentini che hanno dato origine al nomignolo Medusa con cui è comunemente conosciuta ispirandosi al mito della creatura con serpenti al posto dei capelli. Questa nebulosa mostra ciò che potrebbe accadere al Sole fra alcuni miliardi di anni.

Concetto artistico della galassia WISE J224607.57-052635.0 (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal” descrive la scoperta della galassia più luminosa dell’universo effettuata usando i dati del telescopio spaziale WISE della NASA. Conosciuta come WISE J224607.57-052635.0, emette una luce pari a quella di oltre trecentomila miliardi di soli. Essa appartiene alla classe ELIRG (Extremely Luminous Infrared Galaxy), galassie estremamente luminose agli infrarossi, recentemente identificate grazie a WISE.

Alcune antenne dell'Owens Valley Long Wavelength Array (OV-LWA) con il centro della Via Lattea sullo sfondo (Immagine cortesia Gregg Hallinan. Tutti i diritti riservati)

Un nuovo radiotelescopio è stato da poco attivato in California, con base all’Owens Valley Radio Observatory (OVRO) del Caltech. È l’Owens Valley Long Wavelength Array (OV-LWA), un insieme di 256 piccole antenne sviluppato da un consorzio guidato dal Caltech che include il JPL della NASA, Harvard University, University of New Mexico, Virginia Tech e il Naval Research Laboratory. Il suo scopo è di osservare l’intero cielo 24 ore su 24 alle lunghezze d’onda radio lunghe, conosciute anche come basse frequenze.

Schema che mostra la galassia di Andromeda, l'alone che la circonda e il modo usato per misurarne la dimensione (Image NASA/STScI)

Un team di scienziati ha utilizzato il telescopio spaziale Hubble per misurare l’estensione dell’alone di gas the avvolge la galassia di Andromeda. Esso è risultato essere molto più grande del previsto arrivando a estendersi per circa un milione di anni luce dalla galassia. Ciò significa che arriva a circa metà della distanza che la separa dalla Via Lattea perciò se fosse visibile a occhio nudo la sua dimensione sarebbe circa cento volte quella della Luna piena. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Astrophysical Journal”.

Concetto artistico dell'esopianeta 55 Cancri e che mostra come la superficie sia parzialmente fusa prima e dopo l'attività vulcanica (Immagine NASA/JPL-Caltech/R. Hurt)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive uno studio sull’esopianeta 55 Cancri e che sostiene che sulla sua superficie vi sia un’attività vulcanica estremamente violenta. La conseguenza è che la temperatura non solo è molto elevata ma ha sbalzi che vanno dai 1.000° ai 2.700° Celsius. Tra gli autori dell’articolo c’è il Dottor Nikku Madhusudhan dell’Istituto di Astronomia dell’università britannica di Cambridge, che sta studiando 55 Cancri e da tempo e ha già pubblicato uno studio in cui sostiene che questo esopianeta potrebbe contenere un diamante grande tre volte la Terra.