I resti della supernova Tycho (X-ray (IXPE: NASA/ASI/MSFC/INAF/R. Ferrazzoli, et al.), (Chandra: NASA/CXC/RIKEN & GSFC/T. Sato et al.) Optical: DSS Image processing: NASA/CXC/SAO/K. Arcand, L.Frattare & N.Wolk)

Un articolo in pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta uno studio sui resti della supernova Tycho che offre nuove informazioni sulla geometria dei suoi campi magnetici. Un team di astronomi guidato da Riccardo Ferrazzoli dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato osservazioni condotte con il telescopio spaziale IXPE per esaminare i raggi X polarizzati emessi da questi resti di supernova. Ciò ha permesso di trovare nuovi indizi sulle condizioni nelle onde d’urto generate dalla supernova che accelerano particelle a velocità vicine a quelle della luce.

La galassia medusa JO201 (Immagine ESA/Hubble & NASA, M. Gullieuszik)

Un articolo in pubblicazione e un articolo in fase di peer-review sulla rivista “The Astrophysical Journal” riportano vari aspetti di uno studio su 6 cosiddette galassie medusa. Un team di ricercatori ha usato vari strumenti per esaminarle e cercare di comprendere i processi in atto nei “tentacoli” generati dal gas strappato a quelle galassie durante il passaggio all’interno di un ammasso galattico. In quello spazio c’è plasma intergalattico che genera una pressione che ha causato quella perdita di gas in un processo chiamato in gergo ram pressure stripping. Un’immagine della galassia medusa catalogata come JO201 catturata dal telescopio spaziale Hubble è stata pubblicata dall’ESA.

La navicella spaziale Soyuz MS-23 si avvicina alla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz MS-23 è attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale. Decollata venerdi 24 febbraio, ha lo scopo di sostituire la Soyuz MS-22, il cui uso in condizioni di sicurezza è stato reso impossibile da un guasto al sistema di raffreddamento. Ora la missione di Dmitri Petelin, Frank Rubio e Sergey Prokopyev potrebbe essere estesa per una durata totale di circa un anno usando la Soyuz MS-23 per farli tornare sulla Terra.

La navicella spaziale Soyuz MS-23 ecolla su un razzo Soyuz-2.1a (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz MS-23 è decollata su un razzo vettore Soyuz-2.1a dal cosmodromo kazako di Baikonur. Dopo circa nove minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta che richiede circa due giorni di viaggio. Ha lo scopo di sostituire la danneggiata Soyuz MS-22 come veicolo per il ritorno dei tre membri dell’equipaggio di quest’ultima: Dmitri Petelin, Frank Rubio e Sergey Prokopyev. Si tratta della soluzione scelta dall’agenzia spaziale russa Roscosmos dopo aver stabilito l’impossibilità di usare la Soyuz MS-22 per il viaggio di ritorno con equipaggio a bordo in condizioni di sicurezza.

Mirabilis, Elstir e Vinteuil in una combinazione delle osservazioni ai raggi X e a frequenze ottiche

Un articolo in fase di pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta i risultati dello studio di due fusioni galattiche tra galassie nane con nuclei galattici attivi. Un team di ricercatori ha usato dati raccolti dall’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA per scoprire candidati successivamente confrontati con osservazioni agli infrarossi condotte con il telescopio spaziale WISE della NASA e osservazioni a frequenze ottiche condotte con il Canada-France-Hawaii Telescope (CFHT).