La navicella spaziale Crew Dragon Endeavour durante la discesa (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Crew Dragon Endeavour di SpaceX ha concluso la sua missione Crew-6, o SpaceX Crew-6, per conto della NASA ammarando senza problemi. A bordo c’erano gli astronauti Sultan Alneyadi, Woody Hoburg e Stephen Bowen e il cosmonauta Andrey Fedyaev, che avevano raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il 3 marzo 2023 e hanno fatto parte della Expedition 68/69. I quattro hanno terminato la sesta missione regolare con equipaggio di SpaceX nell’Oceano Atlantico, al largo della costa a est di Jacksonville, in Florida. La Crew Dragon aveva lasciato la Stazione circa diciassette ore prima.

La sonda spaziale indiana Aditya-L1 al decollo (Immagine cortesia ISRO)

Poche ore fa la sonda spaziale indiana Aditya-L1 è stata lanciata dal centro spaziale Satish Dhawan su un razzo vettore PSLV-XL. Dopo circa dieci minuti si è regolarmente separata dall’ultimo stadio del razzo. In circa 109 giorni, Aditya-L1 raggiungerà il punto lagrangiano chiamato L1, a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, dove comincerà la sua missione di osservazione dell’atmosfera solare e di vari processi in atto sulla superficie del Sole. Si unirà ad altre sonde spaziali e osservatori solari contribuendo a svelare gli ultimi segreti del Sole.

SN 1987A vista dallo strumento NIRCam (Near-Infrared Camera) del telescopio spaziale James Webb

Un’immagine dei resti della supernova 1987A (SN 1987A) catturata dal telescopio spaziale James Webb ha colto nuovi dettagli e strutture mai viste come quella centrale, che ha una forma paragonata a quella di una serratura, e vicino a essa formazioni con forme paragaonate a mezzelune. Lo strumento NIRCam dimostra ancora di riuscire a vedere là dove altri strumenti hanno visto poco o nulla nei decenni trascorsi dall’individuazione della supernova. Lo scopo è sempre quello di capire cosa succede negli anni successivi a una supernova a ciò che rimane della stella che è esplosa e ai materiali espulsi nello spazio interstellare.

Il quasar Pōniuāʻena visto dal radiotelescopio NOEMA e in basso la mappa spettroscopica con il picco nelle emissioni con la "firma chimica" del monossido di carbonio

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta la scoperta del gas molecolare freddo più distante nel mezzo interstellare della galassia che ospita il quasar soprannominato Pōniuāʻena, uno dei tre quasar luminosi più distanti conosciuti. Un team di ricercatori guidato da alcuni associati dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) ha usato osservazioni condotte con il radiotelescopio NOEMA (Northern Extended Millimeter Array) per ottenere la rilevazione del gas, per la precisione monossido di carbonio. Questo studio può fornire informazioni preziose per capire come un buco nero supermassiccio potesse avere una massa un miliardo e mezzo di volte quella del Sole quando l’universo aveva “solo” settecento milioni di anni.

La navicella spaziale Crew Dragon Endurance si avvicina alla Stazione Spaziale Internazionale nella missione Crew-7 (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale Crew Dragon Endurance di SpaceX è attraccata al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale compiendo la prima parte della sua missione Crew-7 o SpaceX Crew-7 iniziata con il suo lancio avvenuto quasi 30 ore prima. Dopo le verifiche che la pressione sia stata correttamente equilibrata, il portello verrà aperto per permettere a Jasmin Moghbeli, Andreas Mogensen, Satoshi Furukawa e Konstantin Borisov di entrare nella Stazione e cominciare la loro missione, che durerà circa sei mesi.