August 2016

Mappa degli antichi fiumi di Arabia Terra su Marte (Immagine cortesia J.M. Davis et al.)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Geology” descrive lo studio dei resti di un sistema di letti di antichissimi fiumi nella regione del pianeta Marte chiamata Arabia Terra. Un team di scienziati guidati da Joel Davis dello University College London ha analizzato fotografie ad alta risoluzione scattate dalla sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) per trovare le tracce di fiumi che scorrevano quasi 4 miliardi di anni fa. Si tratta di un’altra conferma del fatto che all’epoca il clima su Marte era caldo e umido, simile alla Terra.

Concetto artistico di G11.92-0.61 MM1 e del disco kepleriano attorno ad essa (Immagine cortesia A. Smith (Institute of Astronomy, Cambridge))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive la scoperta di una protostella chiamata G11.92-0.61 MM1. Un team di astronomi guidato da John Ilee dell’Istituto di astronomia dell’Università britannica di Cambridge ha identificato quest’oggetto in una fase chiave nella nascita di una stella. Esso ha già una massa che è oltre trenta volte quella del Sole e sta ancora attraendo materiali dalla nube molecolare in cui si sta formando.

Concetto artistico dell'esopianeta GJ 1132b con la sua stella sullo sfondo (Immagine cortesia Dana Berry / Skyworks Digital / CfA)

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive una ricerca sull’esopianeta GJ 1132b, preso come esempio di pianeta roccioso orbitante vicino a una stella nana rossa. Un team di astronomi guidato da Laura Schaefer dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) ha usato modelli informatici per simulare l’evoluzione dell’atmosfera di quel tipo di pianeta concludendo che potrebbe essere sottile e contenere ossigeno.

I resti di supernova G11.2-0.3 (Foto X-ray: NASA/CXC/NCSU/K. Borkowski et al; Optical: DSS)

Al workshop “Chandra Science for the Next Decade” che si sta tenendo a Cambridge, nel Massachussets, è stata presentata una nuova immagine dei resti di una supernova chiamati G11.2-0.3 ottenuta usando l’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA. Per anni questi erano stati considerati i resti della supernova registrata dai cinesi nel 386 D.C. e per questo motivo conosciuta come SN 386 ma i nuovi esami indicano che si trattò di una diversa supernova.

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Supplement Series” descrive una ricerca sulle nane brune, oggetti al confine tra la stella e il pianeta. Un team di ricercatori guidato da Jacqueline Fahery della Carnegie Institution ha esaminato le caratteristiche di 152 giovani nane brune concludendo che le proprietà delle loro atmosfere possono costituire la ragione delle loro differenze.