La sonda spaziale OSIRIS-REx ha raggiunto l’asteroide Bennu

L'asteroide Bennu (Foto NASA/Goddard/University of Arizona)
L’asteroide Bennu (Foto NASA/Goddard/University of Arizona)

La NASA e Lockheed Martin hano confermato che la sonda spaziale OSIRIS-REx ha raggiunto l’asteroide Bennu. Dalla sua orbita, a una distanza di circa 5 chilometri, comincerà a studiarne la superficie creandone una mappa nel corso di circa un anno e mezzo. Ciò permettererà agli scienziati della NASA non solo di conoscerlo meglio ma anche di scegliere l’area più adatta per procedere con la fase successiva della missione, che consisterà nel prelevare campioni dalla superficie di Bennu da riportare sulla Terra.

Lanciata l’8 settembre 2016, la missione della sonda spaziale OSIRIS-REx è una delle più ambiziose nello studio degli asteroidi assieme alla giapponese Hayabusa2, che è in orbita attorno all’asteroide Ryugu dopo averlo raggiunto alla fine del giugno 2018. Entrambe le missioni hanno come obiettivo riportare campioni di asteroidi sulla Terra e anche per questo motivo c’è uno scambio di informazioni tra la NASA e l’agenzia spaziale giapponese JAXA.

Il 14 novembre la sonda spaziale OSIRIS-REx aveva esteso il suo braccio robotico TAGSAM (Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism), quello che servirà a prelevare campioni dell’asteroide Bennu sfruttando i 3,35 metri di lunghezza e le tre articolazioni con un meccanismo per afferrare i campioni alla sua estremità. Gli ingegneri del costruttore Lockheed Martin hanno fatto compiere a TAGSAM una serie di movimenti per verificare che dopo oltre due anni nello spazio profondo tutto funzioni correttamente.

L’asteroide Bennu, formalmente 101955 Bennu, è stato scoperto nel 1999 e catalogato tra gli asteroidi Apollo, un gruppo di NEO (Near-Earth Objects) la cui orbita attraversa quella della Terra. La conseguenza è che questi asteroidi sono potenzialmente pericolosi e c’è una piccola possibilità che Bennu colpisca la Terra tra il 2175 e il 2199. È relativamente piccolo ma l’impatto potrebbe comunque provocare devastazioni in un’ampia area.

L’obiettivo più ambizioso è quello di riportare campioni di Bennu sulla Terra per poter analizzare materiali rimasti quasi inalterati dal periodo della nascita del sistema solare. Tuttavia, per un anno e mezzo la sonda spaziale analizzerà le sue caratteristiche a distanza grazie a vari spettrometri che ne studieranno la composizione e la possibile presenza di composti organici. Ciò aiuterà a capire meglio la storia del sistema solare e della formazione dei suoi pianeti.

Dal lato pratico, questa missione porterà informazioni che saranno utili in vari modi con possibili applicazioni anche ad altri asteroidi. Aiuterà a capire meglio il moto di Bennu nel corso di lunghi periodi e quindi la sua potenziale pericolosità. Aiuterà a valutare il potenziale per possibili missioni minerarie. Nei prossimi anni la sonda spaziale OSIRIS-REx avrà davvero molto lavoro da fare!

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